Mi piace pensare che sia la vita, nella sua infinita saggezza, a pilotare quegli incontri che non sono destinati a rimanere episodi isolati ma che diventano l’avvio di percorsi importanti e fino a poco prima nel tutto inimmaginabili.
Di certo se non avessi conosciuto Francesco de Cave oggi non sarei qui a raccontare di come il mio lavoro come product designer abbia – come per magia – incontrato quello della musica…
È stato infatti lui, scenografo e light designer di fama internazionale, a contattarmi per la prima volta chiedendomi di disegnare una seduta per accompagnare un’artista durante il suo spettacolo.
Era il 2012 e lui stava allestendo il tour “Dietro le Apparenze” di Giorgia. Poi sono arrivati Nek e il Volo, Elisa e Laura Pausini.
Le scenografie dei concerti – dei live in generale – vengono studiate con grandissima cura. Non importa se lo show durerà una sola sera o sarà una lunghissima tournée, anzi: meno sono le date, più atteso è l’evento! E ogni particolare diventerà ancora più importante per creare quell’esplosione di emozioni da ricordare.
Il cuore di ogni nuovo progetto sono le canzoni: uno scrigno di creatività, in parole e musica, con cui l’artista racconta e condivide con il pubblico il suo universo. Dalle canzoni parte anche il mio brief, sia che io mi relazioni direttamente con l’artista sia che io mi interfacci con i membri dello staff: i testi e la musica dettano quelle parole-chiave che aprono tutte le porte e mi aiutano a trasformare un concept in nuove forme da visualizzare.
Dopo aver ascoltato è il momento di vedere!
I primi bozzetti schizzati a mano libera si trasformano presto in modelli tridimensionali e immagini renderizzate, che uso fin nelle prime proposte via mail.
Una volta scelta la versione più adatta, passo allo studio di fattibilità, affiancata dalla mia rete di artigiani.
Ci assicuriamo che gli oggetti finali siano sufficientemente leggeri, ovvero facili da trasportare e spostare, sia sul palco che tra una tappa e l’altra. E lavoriamo insieme perché siano appariscenti ma al punto giusto, oltre che assolutamente ergonomici. Ogni arredo viene infatti studiato nei dettagli per garantire la miglior esperienza d’uso: dalle dimensioni al peso alle proporzioni… non lasciamo nulla al caso, perché sia la giusta cornice a una performance che toglie il fiato.
Quando finalmente quel bozzetto si trasforma in oggetto di scena, sono io stessa a occuparmi degli ultimi test. Come un chitarrista verifica gli accordi, così spesso accompagno le mie creature fin sotto le luci della ribalta.
Sono passate circa sei settimane: è questo il tempo minimo che richiedo per lo sviluppo del prodotto. Ora lo spettacolo può davvero iniziare!
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