CHI SONO
Non mi sento un’industrial designer in senso stretto: i grandi numeri non fanno per me. Preferisco le tirature limitate, sviluppate con grande cura per ogni pezzo. Mi piace lavorare di cesello, sulle curvature o sulle giunzioni, dando armonia a ciascun millimetro.
D’altra parte anche i miei progetti di interior design sono frutto di un brief preciso: gli elementi salienti emergono da un dialogo profondo con i miei clienti, in cui si svelano abitudini, gusto e stile.
La parola “custom” riassume il mio approccio: ogni persona e ogni spazio hanno esigenze e stili diversi… a me piace capirne le ragioni.
Mi piace molto schizzare a mano libera: le migliori idee mi arrivano sempre attraverso il disegno, che mi permette di andare in profondità. Successivamente lavoro alla modellazione in 3D e alla prototipazione, che danno corpo, ingegnerizzano al millimetro l’idea originaria.
La sostenibilità è un elemento imprescindibile nello sviluppo dei miei progetti: mi piace usare bene i materiali ed evitare gli sprechi.
E poi – ultimo ma non ultimo – negli spazi pensati da me desidero che le persone ritrovino il senso della bellezza attraverso un grande impatto visivo, che non diventa mai ostentazione.
Lavoro da sempre nel mondo dell’arredo, di serie e su misura, a fianco di artigiani del settore.
Queste collaborazioni mi hanno permesso di esprimere il mio amore per il dettaglio, per il particolare ben riuscito e per la ricerca sui materiali.
È grazie invece a grandi artisti del mondo della musica che ho imparato a tradurre una cifra stilistica in un progetto che arreda la scena di una performance, come fosse un’emanazione dell’artista stesso.
Mi piace analizzare le cose che mi circondano, dalla natura alle vecchie case abbandonate, per riempirmi di meraviglia. Ogni particolare è per me una fonte di ispirazione oltre che un insegnamento, perché osservando imparo a leggere le forme.
La vita all’aria aperta mi permette di viaggiare non solo con le gambe, ma anche con la mente, di vedere tutto un po’ più chiaro e di pormi degli obbiettivi.
Fatico a fare progetti a lunga scadenza, preferisco avanzare un passo alla volta, spinta dal motore della curiosità.
Un progetto, per durare nel tempo, deve essere sincero. Mi piace avere a che fare con persone che non hanno timore di mostrarsi, di raccontare la loro storia, di farmi entrare nel loro mondo.
Privati che amano abitare una casa su misura, pensata per loro, aziende che cercano oggetti dalla forte personalità, artisti o scenografi che cercano un pezzo unico, anche se a volte serve per una sola performance.
Se un progetto dura nel tempo e continua ad essere portatore di senso per chi lo ha voluto, allora vuol dire che il mio lavoro ha funzionato.
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