DOROTEA e DILETTA

L’ispirazione del progetto

Se la cucina “fa la casa”, la camera da letto è lo spazio dell’intimità e della libertà. Uno spazio in cui conscio e inconscio si mescolano, per lasciar emergere chi siamo davvero, lasciando fuori tutto il resto. Pensare all’arredamento di una camera da letto per me significa quindi afferrare l’essenza delle persone nella loro intimità. È questo il pensiero che mi ha guidata mentre lavoravo al progetto della cameretta per Diletta e Dorotea. Il soppalco è la soluzione che più rappresenta questo approccio, utile per ottimizzare gli spazi della camera ma anche per seguire il ciclo di veglia e sonno, vita conscia e inconscia, in un contesto d’insieme armonioso.

Un unico spazio, due identità

Con lo stesso spirito ho lavorato agli arredi principali della stanza. I letti delle bambine infatti, sono personalizzato grazie a una copertura in rete metallica, a cui sono applicati i loro nomi. Una lavorazione complessa, resa semplice grazie alla collaborazione con Siderio, un giovane team che si occupa di carpenteria custom. La grafica che avevo disegnato non era semplice da eseguire e io non avevo un’unica soluzione in mente, ma durante l’ingegnerizzazione del progetto questi giovani artigiani mi hanno aiutata a migliorare il concept originario del letto, portando a una soluzione resa possibile grazie al bel lavoro di squadra.

Un letto personale

Con lo stesso spirito ho lavorato agli arredi principali della stanza. I letti delle bambine infatti, sono personalizzato grazie a una copertura in rete metallica, a cui sono applicati i loro nomi. Una lavorazione complessa, resa semplice grazie alla collaborazione con Siderio, un giovane team che si occupa di carpenteria custom. La grafica che avevo disegnato non era semplice da eseguire e io non avevo un’unica soluzione in mente, ma durante l’ingegnerizzazione del progetto questi giovani artigiani mi hanno aiutata a migliorare il concept originario del letto, portando a una soluzione resa possibile grazie al bel lavoro di squadra.

Uno spazio per crescere

A progetto finito ricordo ancora gli occhi pieni di gratitudine dei genitori di Diletta e Dorotea, che hanno messo nelle mie mani l’ambiente in cui sarebbero cresciute le loro bambine. Che responsabilità… e che gioia essere parte di un progetto a cui saranno legati i ricordi più intimi della loro infanzia. Dicono di me: Creativa. Originale. Lungimirante. Precisa. Ricca di risorse. Molti sono i vocaboli che potrebbero essere utilizzati per descrivere Elena e il suo lavoro… tutti sintetizzabili in una frase: gli spazi, grazie a lei, sanno assumere forma e identità nuove, magnifiche!!! Esperienza da rifare? Assolutamente sì! Una nota: mettete da parte il desiderio di avere ‘tutto e subito’, come con i migliori degli artigiani… si sa, la fretta non è mai una buona compagna ed Elena ama riflettere sulle cose per trovare l’idea geniale.

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